Scopriamo insieme il significato di alcune delle parole più utilizzate in ambito comunicazione come logo, logotipo, marchio, payoff e marca.
Evoluzione del logo nel tempo
Il concetto di logo si è evoluto con il passare degli anni. Oggi, non è più solo un elemento estetico, ma una vera e propria esperienza visiva per il consumatore. L’avvento del branding digitale ha rivoluzionato la creazione e l’uso del logo, spingendo le aziende a cercare soluzioni più versatili, come i loghi adattivi, capaci di mutare in base ai dispositivi su cui vengono visualizzati.
“Un logo (abbreviazione di logotipo; plurale loghi dal greco λόγος logos “parola” and τύπος typos “lettera”) è la scritta, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un’azienda, un’organizzazione, una band musicale o altro ancora. Tipicamente è costituito da un simbolo o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l’uso di un lettering ben preciso.” (Wikipedia)
Dunque il logo è quella scritta, simbolo o entrambi che rappresenta un’azienda, un servizio, un evento etc..
Il logo può essere formato esclusivamente dal Logotipo e quindi essere rappresentato da un letterig che riproduce un espressione fonetica ad esempio: Coca – Cola, IBM, ASUS etc..
Oppure il logo può essere formato esclusivamente da un Pittogramma, Ideogramma, monogramma e acronimo oppure da una combinazione di due o più di questi con il logotipo.
Un Pittogramma è un segno iconico che rappresenta in modo preciso una cosa/servizio/attività ad esempio se io ho la rappresentazione di un piatto di pasta significa che voglio proprio “rappresentare” della pasta.
Un Ideogramma invece è un segno non iconico o comunque a bassa iconicità e quindi non ha uno stretto legame di senso con la cosa/servizio/attività che rappresenta. Ad esempio la Mela della Apple. Riallacciandoci al precedente esempio della pasta potrei usare il piatto di pasta per indicare che “ho fame”. In questo caso avrei un ideogramma.
Un Monogramma è un simbolo grafico ottenuto sovrapponendo o combinando in altro modo due o più lettere di una stessa parola o gruppo di parole ad esempio il marchio Chanell o Rolls Roys
Un Acronimo è un simbolo grafico ottenuto utilizzando solo alcune lettere (generalmente le iniziali) di un’azienda, organizzazione, prodotto ad esempio il marchio FCA o IBM. In sostanza è una forma speciale di Logotipo.
Il marchio come esperienza globale
Il marchio è l’essenza di ciò che rappresenta un’azienda. Non si tratta solo di un nome o un simbolo, ma di un insieme di esperienze e sensazioni che un consumatore associa al brand. Oggi, le aziende di successo investono nella brand experience, creando narrazioni che coinvolgono i consumatori a livello emozionale. Un esempio iconico è la campagna “Just Do It” di Nike, che incarna l’intero ethos dell’azienda in una sola frase.
Il marchio, in diritto, indica un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato graficamente, in particolare parole (compresi i nomi di persone), disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché sia idoneo a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli delle altre. (Wikipedia)
In sostanza il Marchio è un logo riconosciuto legalmente come appartenente ad una data azienda.
Il payoff nel 2024: come creare un messaggio potente
Il payoff continua ad avere una funzione strategica, ma deve adattarsi a un’epoca in cui i consumatori cercano autenticità e valori condivisi. Un buon payoff nel 2024 deve essere chiaro, conciso e rappresentare non solo il prodotto, ma l’intero impatto sociale e culturale del brand. Un caso di successo recente è il rebranding di Patagonia, il cui payoff “We’re in business to save our home planet” riflette un messaggio chiaro e coerente con i valori aziendali.
Il Payoff è Il termine è utilizzato, nel linguaggio pubblicitario, per indicare l’elaborazione verbale che sintetizza il posizionamento dell’azienda o del prodotto a cui si riferisce. Per “posizionamento” si intende lo spazio occupato dal prodotto o dall’azienda nella mente del target, in parole povere la personalità del prodotto o dell’azienda. (Wikipedia)
Dunque il Payoff deve riassumere in modo sintetico l’essenza di un’azienda, di rafforzarne il marchio e di conseguenza la percezione positiva.
Ad esempio:
Ecofar – Made to be usefull
Nike – Just do it
Barilla – Dove c’è Barilla c’è casa
La marca o brand (il secondo è un sinonimo mutuato dalla lingua inglese) è un nome, simbolo, disegno, o una combinazione di tali elementi, con cui si identificano prodotti o servizi di uno o più venditori al fine di differenziarli da altri offerti dalla concorrenza. (wikipedia)
Per farla in modo molto semplice il Brand è molto di più del semplice logo. E’ l’unione del logo alla storia dell’azienda che rappresenta ai suoi testimonial, ai suoi prodotti e alle persone che vi lavorano.
Curare il brand di un’azienda significa curare la comunicazione nel suo complesso.
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L’importanza del logo nel Branding
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Ciao,
per quanto riguarda ad esempio “cascina Ovi”, come lo definisci tecnicamente il suo “ristorante osteria”?
C’è una differenza tra quella sorta di specifica e un pay off no?
Ciao Mary, tecnicamente è un pay-off perchè ha il compito di riassumere in una frase semplice l’essenza dell’azienda. Sicuramente avrebbe spostato le scelte di un possibile avventore dire:
Ristorante
Ristorante Osteria
Ristorante Enoteca
Ristorante Tipico…
Alla luce di questo mi sento di dire che, nella loro semplicità, sono rafforzative del logo e servono da chiave interpretativa quindi un pay off a tutti gli effetti… certo non resterà nella storia del marketing..
“La Coop sei tu”.
Questo è un pay-off.
Ingaggia l’utente all’acquisto attraverso il richiamo al valore che l’azienda incarna.
Ristorante pizzeria è una “Denominazione”
Descrive quello che è il campo dell’azienda stessa.
Differenza tra “Pay-Off” e “Claim”.
Quest’ultimo è mirato ad una campagna. Rispetto ad un Pay-Off che è legato ai valori dell’azienda in sé ed è generalmente legato al marchio.
Corretto, ma a mio parere teoricamente è un pay-off. Poi che tecnicamente faccia poi parte della denominazione è un altro paio di maniche. Ad ogni modo il mio “vecchio” articolo di cui sopra esprime esattamente quanto affermi nella tua definizione. Grazie!
Quindi il pay-off è quello che in italiano si chiama motto, giusto? Che bisogno c’è di usare un ennesimo anglicismo?
Spesso i termini del marketing, della comunicazione e quindi anche della pubblicità sono anglofoni perché proprio nei paesi anglosassoni sono entrati in uso e sono diventati convenzione anche a livello internazionale. Studiare sui testi sacri del Marketing in lingua originale ci ha portato a familiarizzare con certi termini che abbiamo (erroneamente?) mantenuto anche in Italiano. Proprio (forse) per non confondere le idee.. poi ognuno è libero di chiamare le cose come preferisce.. basta capirsi!