La comunicazione ambientale di bonifiche e siti contaminati è necessaria perchè parte dal presupposto che “non si può non comunicare” soprattutto la dove c’è richiesta costante di informazione dettata dalla preoccupazione.
Le aziende del settore ambientale e gli enti pubblici si stanno sempre più rendendo conto di quanto sia importante comunicare i lavori di bonifica di un sito contaminato sia esso di carattere locale o nazionale.
E’ fin da subito importante stabilire qual è il nostro target:
se chi comunica è un azienda il target di riferimento si individua nei cittadini (locali o nazionali in funzione dell’importanza della bonifica) e negli enti pubblici.
Se invece chi comunica è un ente pubblico il target di riferimento è il cittadino ma anche le aziende coinvolte in qualche modo nella bonifica del sito contaminato.
Ad ogni modo i concetti da trasmettere ai cittadini sono individuabili in alcune semplici parole chiave:
trasparenza, sicurezza, coinvolgimento e credibilità.
Queste sono le leve emotive e comunicative sulle quali un buon comunicatore ambientale deve lavorare nel pianificare campagne di comunicazione inerenti alle bonifica di siti contaminati.
La trasmissione di tali “valori” è affidata a strategie progettate su misura per ogni bonifica, comunque possiamo riportare alcuni elementi che assolutamente dovranno essere sviluppati:
- Brand reputation dell’azienda/ ente che sta svolgendo la bonifica
- Creazione di un sito internet dedicato costantemente aggiornato
- Organizzazione di road show aziendali (eventi e incontri di sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza)
Per quanto riguarda invece il rapporto comunicativo ente/aziende e viceversa la comunicazione ambientale si occuperà di fornire strumenti di comunicazione e condivisione delle informazioni inerenti la bonifica che per legge devono essere resi palesi ai vari enti/aziende con lo scopo di velocizzare e rendere semplice ed efficace lo scambio di materiale.
Un fattore importante inerente al ruolo di comunicatore ambientale è quello di riconoscergli la prerogativa di ideare e produrre strumenti di educazione e formazione e non solo di trasmissione del messaggio positivo.
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